Eyebombing
{Il movimento che “strizza l’occhio” in tutta Europa}

di Åsa Björklund {Malmö – Svezia}

“Eyebombing” è l’ultima mania che ha preso d’assalto il mondo dei social media. L’arte di attaccare adesivi di occhi finti praticamente su qualsiasi cosa si possa immaginare, per creare una faccia, un’espressione sorridente! Oggetti abbandonati, usurati dal tempo come tubi, intonachi staccati, alberi e blocchi di cemento, prendono improvvisamente vita nelle città, dando forma ad uno spettacolo surreale.

L’eyebombing è moltopopolare sui social media con l’obiettivo di animare le città
con umorismo

L’eyebombing nasce per dare una seconda possibilità all’arredo urbano obsoleto o inefficiente. L’obiettivo è quello di combattere la monotonia, umanizzare le strade e l’ambiente e perchè no, regalare un sorriso ai passanti che guardano meravigliati.

L’eyebombing come arte urbana esiste solo come forma di comunicazione. Ciò che distingue l’eyebombing da altre forme di arte di strada, è che non si tende ad enfatizzare l’ego dell’artista che cerca espressione e fama, non è “una lotta per lo spazio pubblico”, ma una meravigliosa aggiunta ad esso. Un occhiolino che porta un sorriso ad una giornata triste.

In Bulgaria, ad esempio questa tendenza ha raggiunto livelli di tutto rispetto grazie ad un rinomato street artist, Vanyu Krastev. Alberi, lampioni, bidoni della spazzatura e marciapiedi rotti o macchiati, Krastev trasforma anche le cose più banali rendendole più interessanti e trasfomadole, con due occhi finti e un po’ di immaginazione, in personaggi di fantasia.

L’eyebombing fornisce una nuova prospettiva sull’architettura antiestetica