Parole di fine anno.
{Tagli e ritagli di questo 2020, con molte frattaglie e copia & incolla}

di Micaela Antozzi {Art Director}

Un anno difficile questo, ma proprio difficile. Un anno di dolorose perdite.
Abbiamo salutato persone care e amici che ci sono stati portati via troppo presto. Qualcuno l’ha superato  questo anno difficile, altri non sono stati così fortunati.
E tra loro anche personaggi che ci hanno ispirato e arricchito la vita, leader pubblici, musicisti, atleti, registi, scrittori e intrattenitori di talento; anche se non li conoscevamo personalmente facevano parte del nostro quotidiano.
Non ha risparmiato nessuno, chi più, chi meno è stato toccato da questo turbinio di eventi: fisicamente, psicologicamente ed economicamente. Tutte vittime di una pandemia che ha causato morte e sofferenza in tutto il mondo.

“Questa è la storia di un anno che non vorrai mai rivedere. Se il 2020 fosse stato un film distopico, lo avremmo interrotto
dopo 20 minuti”

cita il TIME, in un recente editoriale. In copertina l’immagine del 2020 “la fa da padrone”,  ma con  sopra una bella X rossa.

CHE ANNO QUESTO 2020
Nei giorni “di lockdown”, arruffati, insofferenti e svogliati. Come vestiti ammucchiati su una sedia prima di andare a dormire: – ci penserò domani – ci siamo detti – per ora sopravviviamo.
Poi nei giorni de “il virus è clinicamente morto”. Tutti in partenza per le isole: euforici, bipolari, quasi lisergici, assembrati come sardine nelle spiagge con notti folli nei locali: – ci penserò domani – ci siamo detti – per ora pensiamo a divertirci.

E il virus sempre lì. Pronto a mettere a segno un altro goal, con una spettacolare rovesciata da fuori area, degna del miglior attaccante di questa partita infame dell’anno 2020.

E poi successivamente, tutti a raccontarcela come nella scena delle cavallette di John Belushi in The Blues Brothers.. “non è stata colpa mia… non ucciderci…”

E poi? E poi, in mezzo a tutto questo, un caravanserraglio di esternazioni deliranti che animano il web

Da una parte, il fronte negazionista, che trova sempre un’occasione per mescolarsi con i no mask, no vax, no covid, dall’altra i politici copia & incolla che usano sempre gli stessi ritornelli adattandoli al momento (eterno déjà-vu).
Poi ci sono quelli che io chiamo le frattaglie, i tuttologi dell’ultima ora. Quelli che “me l’ha detto l’amico di mio cugino di secondo grado che ha un’amico virologo,”  e poi non dimentichiamoci i terrapiattisti, i rettiliani, gli “sciatori” chimici, gli antagonisti del 5G. Infine i complottisti fuori di testa di Q-anon, peggio dei “nazisti dell’Illinois”, sempre per citare The Blues Brothers.

Ma insomma che facciamo? I contagi sono in continuo aumento

Il mio vecchio coach Branduardi di Hockey su ghiaccio, quando eravamo pigri durante l’allenamento ci urlava in milanese: “Alura sem chi a giugà o fà i scemi??”.  La partita è ancora aperta, prendiamola sul serio, smettiamola con questa pigrizia ad osservare le regole, non ignoriamo questa situazione. Ritroviamo quell’istinto di sopravvivenza e resilienza. Non è ancora finita, oltre al vaccino, dipenderà sempre da noi.

Penso che nella mia vita ci sia sempre stata una silver lining , un idiom britannico che descrive perfettamente una sorta di ottimismo, in grado di trasformare un evento negativo in un aspetto positivo.

Per me e per i miei compagni di avventura è stato creare Yazu!

Ed è stata una bella sfida, nato ad aprile del 2020 come Blogzine & Storytelling, durante la pandemia globale di Covid19.
Un movimento di Resistenza Creativa fatto di appassionati di cultura, arte, innovazione, comunicazione visuale e di pensiero. Creato con lo scopo di andare oltre, per contrastare questo gioco della vita che ha obbligato noi, giocolieri delle cose del mondo ad adattarci presto ad un nuovo vivere ed obbligandoci talvolta a seguire nuove regole. Per sopravvivere.

Chissà se nel 2021, il desiderio di vivere non ci renda capaci di creare finalmente un mondo nuovo. Noi saremo qui, ancora folli, ebbri di fantasia. Ci proporremo sempre con libertà creativa e del saper fare, perchè essere positivi a noi non basta, vogliamo costruire, vogliamo scrivere e farvi leggere tutto ciò che incuriosisce ed avvicina.

La creatività non si ferma è sempre nell’aria, ma come un virus buono.
Questo siamo noi, noi siamo Yazu!

Buon Natale e Buon anno nuovo a tutti i resilienti!
Micaela