Vaccini
{Siamo Scienza, non Fantascienza}

di Pancras Ætius McMorris {Linux Evangelist – Londra}

PREMESSA
Vorrei raccontarvi della mia esperienza come volontario nella sperimentazione di un vaccino contro il Covid, quello prodotto dalla Novavax e raccontarvi di quanto positiva sia stata questa esperienza. Soprattutto ora che è emerso che questo vaccino è altamente efficace contro il Covid nella fase iniziale e almeno in una variante, quella inglese.

Ho parlato della mia esperienza a diverse persone. Mi sono reso conto di come, per alcune di esse, il mio messaggio suonasse un po’ diverso dalle mie intenzioni iniziali, che erano quelle di mandare un messaggio di incoraggiamento e fiducia nella scienza, nella medicina e nella lotta contro le malattie in generale. Per loro, il mio messaggio era molto più simile a “sai, sono pazzo e non ci tengo per niente alla mia vita, per cui mi sono offerto (gratis) da cavia sperando che non mi spuntassero tentacoli e squame e per fortuna non è successo, nonostante io abbia giocato d’azzardo.”

Penso valga la pena fare diversi passi indietro e raccontare di come partecipare allo studio sperimentale di un farmaco o di un vaccino può avere rischi, ma non è per niente un gioco d’azzardo.
Grazie alla scienza e ai fatti, non alle opinioni.

Nel mio piccolo, credo nella cruciale importanza di “siamo scienza, non fantascienza”. Chi come me c’era, nell’Italia negli anni 80, sicuramente ha colto il riferimento.

Nel titolo di questo articolo mi sono divertito a fare uno di quei giochi di parole che funzionano molto bene nella lingua Inglese, ma meno in Italiano: non voglio dire “noi siamo scienza, non fantascienza” col presente indicativo del verbo essere. Voglio dirlo all’imperativo: dobbiamo essere più scienza e meno “fanta”scienza.

Meno complotti, cospirazioni, opinioni non informate, voci di corridoio esageratamente amplificate da un uso disattento e forsennato dei social, che sono fatti per amplificare qualsiasi cosa, basta che faccia sufficientemente rumore da farci vedere la pubblicità prima e dopo il post. E il rumore risultante può essere sia musica sinfonica sia fracasso assordante.

Ma quindi, vuoi parlarmi di medicina?

Assolutamente NO. Perché sono uno scienziato, ma non sono un medico, semplice no?
Posso darti le mie opinioni se ti interessa,
ma le mie opinioni da non medico non hanno nulla a che vedere con la realtà oggettiva, e nemmeno le tue, se non sei della professione.

Detto ciò, posso spiegarti in maniera abbastanza agevole cosa sono i vaccini, su quali principi si basano e perché molto probabilmente ti hanno permesso di esistere. Questo perché senza vaccini, è statisticamente molto probabile che una buona parte dei tuoi più recenti predecessori non avrebbe contribuito alla tua nascita, ma sarebbe morta di tetano, tubercolosi o di vaiolo, tanto per citarne tre, di cui non ci preoccupiamo praticamente più.

Credo ciecamente nella scienza. Credo nel fatto che sia diritto e dovere di tutti essere informati sui fatti, per poi avere opinioni informate. Vedo anche che non è così, e che c’è sempre più bisogno di incoraggiare la gente a distinguere opinioni (che tutti hanno diritto avere) da fatti scientifici, che sono una realtà oggettiva che diventa vera in base a un processo perfettamente collaudato.

Ma la storia della sperimentazione del vaccino mi interessa!

Hai ragione, ed è anche importante raccontarla perché così capirai di più delle ragioni che mi hanno fatto tanto stupire per alcune domande che ho ricevuto. Funziona così:

  • Ti offri volontario fornendo un po’ di informazioni anagrafiche e relative al tuo stato generale di salute.
  • Se rientri nella demografica che serve per la sperimentazione, ti chiamano e fanno ulteriori accertamenti per assicurarsi che non ci siano rischi eccessivi (un po’ di rischio in una sperimentazione c’è sempre).
  • Ti viene spiegato come funziona il vaccino e ti viene data la possibilità di fare tutte le domande che vuoi.
  • In particolare, ti viene detto che potresti ricevere un vaccino o un placebo, e nessuno, nemmeno il personale medico che ti segue, sa se riceverai il vaccino o il placebo.
  • Dopo la vaccinazione ti impegni a fare visite dopo due settimane, 3 mesi, sei mesi, un anno, e ti impegni a far presente qualsiasi tipo di sintomi legati alla salute, che possano essere relativi al vaccino o meno.
  • Ti impegni a comportarti esattamente come ti saresti comportato senza fare parte della sperimentazione.
  • In qualsiasi momento hai il diritto di uscire dalla sperimentazione e di sapere se ti è stato inoculato il vaccino o il placebo, e se hai sviluppato anticorpi.
Ecco alcune delle domande o osservazioni che ho ricevuto:

Ma tu sei pazzo, e se ti succede qualcosa?

La possibilità c’è sempre, ovvio. Ma parliamo di fase 3 delle sperimentazione: il vaccino è stato testato prima sugli animali più simili agli uomini, poi su un numero ristretto di persone tenute molto sotto controllo, e sono stati eliminati già tutti i possibili fattori di rischio.
Chi ha un minimo di basi mediche e scientifiche, non si sorprende a sapere che le reazioni più comuni non sono affatto specifiche di un vaccino sperimentale, ma sono associate a tante altre cose che hanno a che fare con gli esseri umani. Ad esempio, l’inoculazione di un vaccino, che genera una risposta del sistema immunitario, può avere effetti simili all’insorgenza di una malattia, che anch’essa genera una risposta immunitaria: ad esempio un po’ di febbre, quel generale senso di stanchezza associato all’insorgenza di un raffreddore, e così via. Altre reazioni sono le stesse di quando il nostro corpo viene a contatto con sostanze esterne, e si tratta di allergie. Altre reazioni possono essere dovute alle nostre condizioni in particolare: la risposta immunitaria di una persona anziana non è la stessa di una persona giovane.
Ora, non voglio minimizzare. Alcuni effetti collaterali possono essere gravi, come lo shock anafilattico in persone particolarmente allergiche.
Ma generalmente si tratta di persone che già sanno che devono stare attente, e potrebbero reagire così anche alla puntura di un’ape o dopo l’ingestione di una nocciolina.

Ma che senso ha, somministrarti un placebo?

Questa è forse la domanda più frequente e, senza offesa, è segno di una profonda mancanza di conoscenza dei fondamenti di base di tutta la scienza. Se non vuoi leggere altro di questo articolo, leggi almeno questa sezione.
Non solo la medicina, Tutta la scienza. Il metodo scientifico funziona per sommi capi così (mi perdoni la comunità scientifica per ridurre millenni di pensiero a tre sciocchezze!):

  • Formulazione di un’ipotesi, di un’opinione, di un pensiero.
  • Verifica dell’ipotesi in diverse situazioni o esperimenti, non solo osservando ma anche facendo previsioni prima di osservare.
  • Controllo della coerenza delle osservazioni fatte degli esperimenti con le ipotesi e le previsioni.

Se, e solo se tutto ciò porta a un quadro coerente, allora un’opinione magari può diventare un fatto.
In medicina, se si vuole determinare l’efficacia di un farmaco, si fa più o meno così (di nuovo chiedo umilmente perdono alla comunità medica per semplificare le cose in maniera così brutale):

  • Si formula un farmaco o vaccino che si pensa sia efficace.
  • Se ne misura l’efficacia in una serie di esperimenti preliminari, in vitro (al di fuori di un essere vivente) e in vivo (dentro un essere vivente, spesso non un essere umano inizialmente ma un animale molto compatibile).
  • Si fanno diverse correzioni (formulazione, dosaggio, eccetera) in base alle osservazioni finché non si raggiungono determinati criteri per stabilire che il prodotto è sufficientemente sicuro per proseguire le sperimentazioni.
  • Una volta stabilita una certa efficacia e sicurezza, si preparano diversi gruppi di soggetti (non necessariamente umani, specie ai primi stadi). Tipicamente c’è almeno un gruppo di controllo, al quale viene somministrato un placebo, e un gruppo che invece riceve il prodotto, chiamiamolo gruppo trattato. È fondamentale scegliere gruppi che siano rappresentativi delle persone che dovranno usare il prodotto, se sarà approvato. Ad esempio non è considerato valido un gruppo di soli uomini se un prodotto è destinato a uomini e donne, o un gruppo di soli giovani se il prodotto è pensato per persone di tutte le età.
  • Vengono fatte le osservazioni del caso secondo i protocolli stabiliti dalle fasi precedenti della sperimentazione.

Il punto cruciale è che il farmaco viene considerato efficace solo se il gruppo trattato mostra risultati rilevanti e misurabili che invece non ci sono nel gruppo di controllo. Vale la pena di ripeterlo: per la scienza, un farmaco funziona solo se somministrando il farmaco si misurano effetti benefici che non si misurano somministrando il placebo.

Per i vaccini funziona i maniera simile: se il numero di persone che si ammala di COVID dopo aver ricevuto il vaccino è molto inferiore al numero di persone che si ammala di COVID dopo aver ricevuto il placebo, allora il vaccino viene considerato efficace.

È per questo che il gruppo di controllo che riceve il placebo è fondamentale. Perché la scienza valida e formale non si fida di se stessa e vuole misurare la differenza tra un gruppo trattato e un gruppo non trattato.

È per questo che la comunità medica rifiuta l’omeopatia: perché sottoposta ai test di sopra, una medicina omeopatica ha regolarmente lo stesso effetto di un placebo. Si pensa che la maggior parte dei benefici delle “cure” omeopatiche siano dovute all’effetto placebo (che esiste ed è importante) e al fatto che gli specialisti omeopatici (non chiamiamoli dottori) spesso ascoltino con molta dedizione ed empatia i propri clienti (non chiamiamoli pazienti), e anche questo essere ascoltati e sentirsi compresi porta benefici.

Ma quindi… ti hanno iniettato il coronavirus?

No! Mi hanno iniettato un vaccino. Ricevere un vaccino è come presentare una fotografia del virus al sistema immunitario. Il sistema immunitario impara a riconoscere il virus anche solo in base ad alcuni particolari del virus stesso, come noi impariamo a riconoscere un “tronista” in base alle sue apparizioni televisive anche se non lo vedremo mai di persona. E se dovesse capitare di vederlo di persona, lo riconosciamo e scappiamo.😏

Torniamo seri, l’efficacia del vaccino si misura in due modi:

  • Facendo le analisi del sangue e verificando che ci siano gli anticorpi che il corpo sviluppa dopo essere guarito dal COVID
  • Misurando la quantità di persone che, pur avendo ricevuto il vaccino, si ammalano di COVID.

Purtroppo nessun vaccino è perfetto e i virus per loro stessa natura (non è solo il virus del COVID) tendono a mutare, quindi ci si aspetta che non tutte le persone vaccinate risultino immuni. Fino ad ora, i vaccini più di successo hanno ottenuto risultati impressionanti, e ciò è incoraggiante, anche se c’è il pericolo che nuove mutazioni rendano i vaccini attuali meno efficaci.
Dopo tutto, un tronista mutato da un nuovo colore di capelli, un po’ di collagene, rinoplastica, botox e liposuzione può risultarci estraneo.😏

Ma io non mi fido… non è giusto che gli uomini giochino a fare Dio

Avrei così tanto da dire qui… ma sai cosa? Sono opinioni. Come le tue. Ti dirò di più, se in questo articolo scrivo adesso parole come “novax” e frasi come “non credo che quello che sta dietro alle Big Pharma siano cospirazioni, credo che sia la verità” oppure “i vaccini causano l’autismo” è semplicemente per farti cascare su questa pagina, se un giorno dovessi cercare quelle parole su un motore di ricerca.

Una cosa che devi tenere presente è che le mie opinioni sono il frutto di migliaia di anni pensiero razionale collettivo, dibattuto, confermato, confutato e riformulato e verificato, e non da migliaia di post sui social delle tue conoscenze. Magari… meno TikTok e più Wikipedia quando non riesci a dormire!

Comunque, visto che il complottista generico medio (che sia maschio, femmina o neutro) non si fa problemi a sparare le sue opinioni a destra e a manca, contagiando tanti altri con il virus dell’ignoranza, ho pensato di iniettare un vaccino intellettuale sperimentale nel cyberspazio e nel posto così generosamente creato dalla mia grandissima “mate” Micaela, qui su Yazu!

IN CONCLUSIONE:
a meno che tu non abbia condizioni mediche che ti rendono a rischio, se rifiuti i vaccini per te
e per le persone care la cui vita dipende da te,
sei semplicemente una persona ottusa
che non vuole aprire gli occhi.
Peace out