Sacra di San Michele Arcangelo

Sacra di San Michele Arcangelo
{Io e… Martin Mystère}

di Emelise Giovanoli {Architetto}

Il primo luogo dove tornerò quando tutti saremo in Lockout e finalmente avremo sconfitto il Covid, “drago del nostro millennio”, sarà all’Abbazia di San Michele della Chiusa, chiamata anche “Sagra di San Michele” nella parlata popolare locale.
Per il mio viaggio sceglierò un compagno d’eccellenza Martin Mystère, perché in questo luogo, non potrei “aver miglior guida”. E presto ne capirete il perché.
Questo sito, che definirei magico per il suo fascino e la sua storia, è una vera e propria abbazia, eretta su un basamento di 26 metri a mille di altitudine sul monte Pirchiriano.

Goethe disse: “l’architettura è musica congelata e questo luogo ne è un emblema”

La costruzione, di questo suggestivo ed imponente complesso di architettura sacra, è totalmente in stile romanico (risale al 983-987) e raggiunge il massimo splendore tra il XII e XV secolo.  Abitata dapprima dai monaci Benedettini e poi dai Rosminiani nel XIX secolo, è costituita inoltre,  da una foresteria, da un monastero, da una chiesa e dalla Torre Bell’Alda.
La foresteria, atta ad accogliere i pellegrini che percorrevano la via Francigena, è staccata dal monastero e dell’originale poco resta.
Nel monastero (XII_XIV), posto sul lato nord e  luogo dove vivevano i monaci, si trovano le celle, la cucina, il refettorio, le officine e la biblioteca.
Alla chiesa, eretta sulla punta più alta del monte, vi si accede percorrendo l’incredibile “Scalone dei morti”, chiamato cosi poiché fino al 1936 erano custoditi scheletri e teschi di antichi monaci. Al culmine dello scalone si giunge al Portale dello Zodiaco (1128-30). Così definito poiché sullo stipite interno, lato destro sono scolpiti dodici segni zodiacali, mentre sul lato sinistro le costellazioni australi e boreali, rappresentando il più antico ciclo romanico sull’argomento.

Sui capitelli sono rappresentati un leone con testa di drago, Caino che uccide Abele e dietro Caino… il volto del diavolo.  Inoltre sono scolpite scritte in latino tra cui: “Hoc opus intendat quisquis bonus expendat exit et intrat” (Volga la sua attenzione a quest’opera chiunque capace esca ed entri) …che suona come il moderno “per molti ma non per tutti”.

La Torre Bell’Alda, è isolata e costruita successivamente. Si narra che da questa torre una fanciulla,  gettandosi per mantenere l’onore insediato dai soldati di ventura, rimase miracolosamente illesa. Poi rifece il gesto per vanità e denaro, sfracellandosi inevitabilmente sulle rocce sottostanti.

Oggi in questo complesso sono sepolti anche alcuni membri di Casa Savoia ed è collocato un Museo che raccoglie oggetti antichi di uso quotidiano e una biblioteca con 10000 volumi ed alcune sale della Casa reale.

Ed è ora comincia il viaggio dell’impossibile con Martin… perché questo luogo non solo rappresenta un imponente quanto magnifico esempio di complesso abbaziale, ma è anche un luogo incredibilmente suggestivo e “magico”.

Questa abbazia fu anche di ispirazione ad Umberto Eco per l’ambientazione de “Il Nome della Rosa”. Il sito scelto per la costruzione del complesso non è casuale… si narra che l’abbazia sarebbe collocata su una “linea energetica” legata alla magia bianca e secondo la leggenda rappresenta simbolicamente, il colpo di spada che San Michele inflisse al diavolo per ricacciarlo negli inferi.

Questa linea immaginaria  congiungerebbe sette luoghi sacri a San Michele, partendo dall’Irlanda fino in Israele.
Il tracciato inizia, dal Monastero di Skelling in Irlanda, dove l’arcangelo sarebbe apparso a San Patrizio per aiutarlo a sconfiggere il demonio, prosegue poi fino in Cornovaglia su un isolotto, che con la bassa marea, si unisce alla terra ferma, luogo in cui il Santo avrebbe parlato ai pescatori.
Poi passa per Mont Saint Michel in Francia, per giungere alla Sacra di San Michele Val di Susa, passando ancora in Puglia nel Gargano nel Santuario di San Michele. E ancora… giunge in Grecia nel Monastero sull’Isola di Symi, ove è custodita una delle effigie del Santo tra le più grandi al mondo e si conclude in Israele nel Monastero di Stella Maris – Monte Carmelo luogo venerato come santuario Cristiano.
Su questa immaginaria linea chiamata Ley Lines nel 1921 l’archeologo britannico Alfred Watkins individuò dei meridiani e nodi particolari della rete geografica che sprigionerebbero campi di torsione benefici per gli esseri viventi. Ed è cosi che gli antichi erigevano templi, abbazie, cattedrali luoghi sacri o magici.

Per tornare alla nostra Sacra di San Michele, secondo la magia bianca, il punto energetico sarebbe situato su una piastrella entrando nella chiesa a sinistra, vicino alla colonna. Se vi ci posiziona sopra, tempo massimo un minuto, si dice che ci si ricarichi di energia positiva.
Anche il numero sette ha numerose valenze simboliche: sette sono i vizi capitali, sette le virtù, sette i giorni della settimana, sette i sacramenti nel cattolicesimo romano, sette le braccia della Menorah il candelabro ebraico, sette i Chakra, sette i colori dell’arcobaleno, sette il numero della completezza nel Buddhismo, sette i sigilli che annunceranno la fine del mondo.

Ultima curiosità: nella notte del 24 Gennaio 2018, sotto la copertura del Monastero, divampò un terribile incendio… Corto circuito? Il diavolo in un tentativo di fuga? Menomale che sono con Martin… la mia impavida guida speciale!

Info:

Località: Sant’Ambrogio di Torino, Chiusa di San Michele
Provincia: Città Metropolitana di Torino
Regione: Piemonte
Web: www.sacradisanmichele.com/it