Palazzo Ina a Milano
{Un progetto coraggioso}

di Alessandro Doldi
{Fashion Manager e Traveller, Milano}

Quante volte, percorrendo corso Sempione a Milano, ho alzato lo sguardo su questo immenso palazzo bianco che svetta dominante sul quartiere, a pochi passi dall’antenna Rai, sempre indeciso se apprezzarlo o meno, essendo più un amante degli edifici piccoli e a misura d’uomo. Sicuramente col tempo e una conoscenza più approfondita della mia città, e dell’architettura in genere, ne ho riconosciuto l’alto valore innovativo.

Palazzo Ina (1953 – 1958) è uno dei primi complessi architettonici italiani a tradurre le teorie urbanistiche del movimento moderno e il suo artefice, Piero Bottoni, esponente del razionalismo, ne elaborò le teorie fin dagli anni ‘30. Fu in occasione dell’ottava Triennale di Milano che il progetto venne avviato: la gestazione fu molto sofferta e subì diverse modifiche in corso d’opera, a partire dalla collocazione urbanistica che avrebbe dovuto disegnare una nuova via perpendicolare a Corso Sempione da collegare alla via Pucci, mai realizzata, fino alla destinazione degli spazi comuni.

Alto 18 piani, ospita otto appartamenti per livello serviti da quattro blocchi con scale e ascensori. Il corpo basso, destinato ai negozi, consiste in una strada porticata con travi e pilastri in calcestruzzo armato, soffitti a stucco veneziano rosa, pavimenti in palladiana di marmo di Carrara e dei sorprendenti rivestimenti a mosaico rosa e blu cobalto trattati come fossero quadri di arte moderna.

La portineria, tra le più fotografate su Instagram, presenta un gioco di geometrie nello stile rigoroso, ma al tempo stesso vivace, del Costruttivismo.

Grazie ad un’amica ho avuto la fortuna di salire e vedere uno degli appartamenti ad un piano molto alto: tutti i soggiorni sono esposti a sud-est e prendono luce grazie ad una sequenza regolare di logge separate da pareti sottili.

La vista sulla città è sensazionale e abbraccia tutti i monumenti più importanti, da quelli storici ai nuovi grattacieli, spaziando fino alle Alpi nelle giornate di limpide e regalando sia albe che tramonti spettacolari.

Tramonti visibili dal fronte nord-ovest, che è articolato in quattro blocchi verticali generati dalla sovrapposizione dei balconi, interrotti da un taglio orizzontale corrispondente al 10º piano, originariamente destinato a giardino pensile e spazio per i bambini, sull’onda delle nuove teorie dettate da Le Corbusier, ma che purtroppo non furono realizzati.

Di recente l’edificio ha subito diversi restauri (vedi video) e sono stati ripristinati alcuni ambienti basandosi sul progetto originale.
È opinione diffusa tra gli architetti e non solo, che Palazzo Ina rappresenti un’opera di rara forza, potente ed equilibrata, una testimonianza importante dello sviluppo urbano milanese di primo Novecento.

PALAZZO INA
Corso Sempione 33 Milano